COME FUNZIONA e CHI PUO RICHIEDERLO
I contribuenti che vogliono beneficiare dell’ecobonus in contanti e in un’unica soluzione (a fronte delle 10 rate di pari importo riconosciute dall’Agenzia delle Entrate) possono cedere il credito d’imposta a vari enti, che sono:
L’Ecobonus Ristrutturazione Edilizia 110% è stato esteso anche alle seconde case, escluse le abitazioni lussuose come ville padronali, castelli e immobili di prestigio.
Dal punto di vista temporale, esso è stato prolungato fino alla data del 30 giugno 2022, e non più del 31 dicembre 2021 come stabilito in un primo tempo, ma soltanto per interventi di riqualificazione energetica su abitazioni di edilizia popolare.
Nel decreto legislativo recentemente approvato è stato confermato che Ecobonus e Sismabonus 110% possono essere attuabili soltanto se collegati ad altri interventi.
Lo sconto immediato o la cessione del credito d’imposta si può applicare anche per il Bonus Ristrutturazione, ma al massimo su due unità immobiliari.
In base a quanto previsto dal Decreto Rilancio, gli interventi che consentono di usufruire del Superbonus 110% sono i seguenti:
Un aspetto da tenere sempre presente in relazione all‘Ecobonus Ristrutturazione Edilizia è quello della effettuazione di più interventi il cui scopo è relativo al miglioramento energetico dell’immobile.
Ad esempio la sostituzione degli infissi può usufruire dello sconto effettivo del 110% soltanto se realizzata insieme ad altri interventi trainanti di elevata efficienza energetica.
Opere effettuate isolatamente non rientrano nel bonus.
Se gli infissi vengono sostituiti contestualmente al montaggio del cappotto termico, il committente ha diritto alle detrazioni, altrimenti non può usufruirne.
L’ecobonus 2020 può essere richiesto da tutti i contribuenti che risultino possessori di un immobile da sottoporre a miglioramento energetico. All’interno dell’elenco dunque non solo i proprietari, nudi proprietari, usufruttuari, affittuari e condomini, ma anche gli Istituti autonomi, case popolari, le Onlus, le cooperative di abitazione, le associazioni sportive dilettantistiche per i soli lavori dedicati agli spogliatoi.
Si può accedere con un limite di due abitazioni a contribuente, anche trattandosi di seconde case. Cassa chiusa invece nel caso di abitazioni di lusso, anche quando si tratta di prima casa. Tra le regole specifiche di agevolazione, in un complesso di abitazioni servite da impianto autonomo di riscaldamento non sarà possibile usufruire dell’ecobonus al 110% sul cambio della caldaia singola, perché non rientrante nella dicitura di lavoro condominiale.
SCONTO IN FATTURA
Lo sconto in fattura è un metodo di rimborso che permette al cliente di avere uno sconto di pari importo direttamente dal fornitore di servizi al posto della detrazione fiscale Irepef da detrarre in 10 anni prevista dall’Ecobonus.
In sostanza l’azienda fornitore dei servizi si fa carico di anticipare, in una sola volta, l’intera somma detraibile dalle imposte necessaria per eseguire l’intervento di ristrutturazione edile.
Tale modalità è contenuta nel Decreto Rilancio, ricollegandosi a quanto già stabilito nella Legge di Bilancio 2020 nella sezione inerente all’ecobonus, il bonus fiscale che permette la detrazione, dall’Irpef per le persone fisiche e dall’Ires per le società, il 50 o il 65%, in base al tipo di intervento eseguito, delle spese sostenute per aumentare l’efficienza energetica degli edifici, dilazionando il rimborso in 10 o 5 anni.
Il Decreto Rilancio ha rimosso i vincoli che consentivano queste agevolazioni solo a beneficio di grandi lavori in condominio estendendo la possibilità di beneficiare dello sconto in fattura anche a privati e ad opere più contenute.
Potranno godere dello sconto in fattura sia le singole unità immobiliari che i condomini.
Tale agevolazione è resa valida anche per le seconde case.
Nel caso degli edifici residenziali lo sconto in fattura spetterà solo alle persone fisiche al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni.
In questo modo è possibile effettuare i lavori di ristrutturazione in casa praticamente a costo zero visto che è l’impresa ad assumersi l’onere di recuperate il contributo statale concesso in forma di sconto fiscale.
Nella pratica l’azienda a fine lavori non riceve un compenso, viso che il cliente beneficia dell’agevolazione direttamente in fattura, ma recupererà l’importo dei lavori come credito d’imposta.
« L'architettura è il gioco sapiente, corretto e magnifico dei volumi sotto la luce. »
(Le Corbusier, 1923)